Prénoms mixtes : une tendance qui a du sens

Nomi misti: una tendenza che ha senso

Aspetti un bambino e sei alla ricerca del nome perfetto, ma non vuoi incasellarlo subito in uno stereotipo di genere? Perché non considerare i nomi misti, ovvero quei nomi che non sono né spiccatamente maschili né femminili, ma adatti a qualsiasi bambino? Sempre più genitori optano per nomi unisex, e questa tendenza ha davvero senso in una società che valorizza l’unicità dell’individuo al di là del genere. Scopriamo insieme perché i nomi misti stanno diventando popolari e qualche bella idea di nome unisex per il tuo bebè.

Perché scegliere un nome unisex?

  • Originalità: I nomi misti spesso sono meno comuni o comunque suonano inaspettati. Dare un nome unisex può rendere il tuo bambino unico senza dover per forza inventare un nome nuovo. Inoltre molti nomi unisex sono moderni e freschi.

  • Versatilità: Un nome unisex si adatta a qualunque personalità. Che tuo figlio cresca più dolce o più grintoso, il nome misto non “stride” mai, perché non porta con sé preconcetti. Ad esempio, un nome come Andrea (che in diverse lingue è maschile, ma in Italia lo consideriamo femminile se scritto “Andreа” con la a) è perfetto per una bimba tosta o un bimbo sensibile allo stesso modo.

  • Fluidità di genere: Alcuni genitori abbracciano questa scelta per trasmettere un messaggio di apertura mentale. Un nome unisex può evitare, in piccola parte, di incasellare il bambino in aspettative di genere fin dalla culla. Insomma, il nome lascia la libertà al bimbo di definirsi come preferisce crescendo, senza sentirsi vincolato dall’essere “da maschio” o “da femmina”.

  • Praticità internazionale: In alcuni casi, un nome misto in italiano ha il vantaggio di essere internazionale. Ad esempio Sam, Alex, Gabriel (Gabri el in spagnolo è femminile, in altre lingue maschile) sono nomi che funzionano ovunque e spesso sono percepiti come neutri.

Idee di nomi unisex

  • Andrea: in Italia è tradizionalmente maschile, ma altrove è femminile (variante di Andrew/André). In un contesto internazionale è decisamente unisex. Significa “virile, coraggioso” dal greco, ma ormai è così comune che nessuno ci pensa. Perfetto per chi vuole un nome classico ma “trasversale”.

  • Ginevra/Guinevere (Gin): Ginevra di solito è femminile, ma il diminutivo Gin potrebbe essere un nome misto molto carino e originale. Richiama l’Irlanda (Gin come diminutivo di Ginger?) ed è brevissimo.

  • Sasha: di origine russa, diminutivo di Aleksandr/Aleksandra. Usato come nome proprio, Sasha è unisex (lo portano sia uomini che donne, basti pensare a Sasha Baron Cohen - uomo - e Sasha Alexander - donna). Suona allegro e internazionale.

  • Elia: Nome biblico maschile, ma la sua dolcezza lo rende tranquillamente unisex. Negli USA, Eliah o Ellis vengono dati anche alle bambine. Elia significa “Dio è il mio Signore”, ma al di là del significato religioso ha un suono breve e melodioso che piace a molti.

  • Noa/Noah: Noa con la “h” finale in inglese è maschile (famoso il personaggio di “Notebook” Noah Calhoun), mentre Noa senza h in ebraico è un nome femminile che significa “movimento”. Comunque lo scriverai, Noa(h) è un nome che in Italia risulta originale e adattabile a entrambi. Breve, moderno, dal sapore internazionale e facile da pronunciare.

  • Martina/Martino (Marti): Martina è femminile e Martino maschile, ma il soprannome Marti può essere un nome unisex molto simpatico e amichevole. Richiama Marte (il dio guerriero) quindi ha in sé forza, ma suona anche dolce per via della “i” finale.

  • Nicolò/Nicole (Nico): Ecco un altro caso di duo nome maschio-femmina che ha un diminutivo unisex perfetto: Nico. Tanti bambini già vengono chiamati così dai genitori come vezzeggiativo. Puoi decidere di metterlo direttamente come nome anagrafico. Nico è breve, energico e va benissimo sia per un bimbo che per una bimba. Significa “vittoria del popolo” (derivato da Nicola).

  • Celeste: In italiano è considerato per lo più femminile, ma in passato si dava anche ai maschi (per assonanza con Silvestro/Celestino). Personalmente lo vedo adattissimo a entrambi: Celeste richiama il colore del cielo, quindi a mio avviso è naturalmente neutro. Un nome poetico e tenero per chiunque.

  • Ariel: Nome che molti associano alla sirenetta (quindi femminile), ma in realtà Ariel in ebraico è maschile (significa “leone di Dio”). Oggi è diffusissimo come nome unisex nel mondo anglosassone. Ha un suono sofisticato e fiabesco.

Queste sono solo alcune proposte, ma la lista di nomi unisex potrebbe continuare a lungo: Morgan, Gioele (Joel), Zoe (in alcuni paesi è maschile), Robyn, Kim, Jan, Lee, Reneé/Rene, Jackie, etc. L’importante è scegliere un nome che ami davvero, al di là delle etichette.

Un nome unico per un’identità unica

Ricorda, tuo figlio o tua figlia renderà unico il suo nome con la sua personalità. Un nome unisex può essere un bel passo verso una maggiore libertà espressiva, ma ciò che conterà di più sarà l’amore e il supporto che darete alla sua individualità in ogni caso. Che sia Luca, Alex o Celeste, il nome che sceglierai sarà speciale perché lo porterà lui o lei.

I nomi misti sono una tendenza in crescita proprio perché riflettono il desiderio di molti genitori di andare oltre gli schemi tradizionali. Se anche tu la pensi così, buttati: scegli il nome che risuona di più col tuo cuore, indipendentemente dal genere. Del resto, come si suol dire, il nome è la prima “etichetta” di una persona – e se possiamo renderla più libera e aperta, perché no?

Ti interessa questo argomento? Dai un’occhiata anche al nostro articolo con consigli su come scegliere il nome adatto all’occasione (anche se parla di regali, troverai spunti interessanti sul valore della personalizzazione fin dal nome!).

Torna al blog